Whatever, disco breve è un dissacrante schiaffo in faccia sin dal suo titolo e dal suo artwork. I God Of The Basement, ragione sociale abbreviata nell’acronimo GOTB, tornano con un album, il terzo in discografia, in uscita il 7 febbraio 2025 in vinile e digitale per il collettivo internazionale Stock-a Production, che rappresenta una svolta significativa nel loro percorso. Per la prima volta, la band fiorentina – composta da Tommaso Tiranno (voce), Enrico Giannini (chitarra e sampling), Rebecca Lena (basso e visual art) e Alessio Giusti (batteria) – ha deciso di sperimentare con la lingua italiana, mantenendo però l’impronta musicale di matrice angloamericana che ha caratterizzato i brani fino a oggi.
«Il titolo dell’album, Whatever, disco breve, riflette con ironia la realtà contemporanea, in cui la musica viene spesso consumata nei ritagli di tempo, in maniera frammentaria, se non distratta. GOTB risponde alla sfida dell’ascolto con un lavoro conciso, della durata di circa mezz’ora». L’attitudine è punk-rock nello sposare la causa del “less is more”, con piglio maggiormente ruvido rispetto al passato e ciononostante sempre ludico. Whatever, disco breve è stato concepito per essere fruito dall’inizio alla fine, mantenendo alta la soglia dell’attenzione ma anche lasciandosi andare perché, alla fine, “chi se ne frega”.
«Whatever, disco breve si basa sul legame tra uomo e macchina: un concetto che ha guidato l’intera realizzazione del disco». Su un terreno dominato da drum machine e bassi ossessivi si innestano voci narranti e chitarre dal taglio aggressivo e fulmineo. Ogni traccia contribuisce a creare un affresco oscuro, denso di emozioni, in cui la tensione tra i due poli, quello elettronico e quello umano, è ben palpabile, in un mix di alt-rock, crossover, dub, drum and bass e molto altro ancora. La ripetizione ipnotica delle pulsazioni e delle percussioni tribali restituisce un’esperienza tanto fisica quanto psicologica, mentre i toni baritonali veicolano una cupezza veemente, facendo immergere l’ascoltatore in un’atmosfera viscerale, quasi a riallacciarsi alle produzioni degli anni 90. I testi sondano temi universali attraverso parole che oscillano fra introspezione, critica sociale e considerazioni esistenziali.
Nel corso degli anni, GOTB ha esplorato vari generi musicali, mescolandoli per creare un’ecletticità distintiva. Questo modus operandi ha reso il progetto fluido e arduo da etichettare, pur mantenendo una forte identità, soprattutto nelle esibizioni live. Quando si tratta di performance dal vivo, GOTB cerca una connessione profonda con gli spettatori: l’aria si carica di energia, ogni nota è un battito vitale. Il palco diventa un santuario e il pubblico si trasforma in una congrega pronta per il rito sonoro. I suoni, forti e distorti, evocano un’estasi potente e primordiale. Questo è quello che è avvenuto anche nel secret show dello scorso autunno, svoltosi al buio delle valli toscane, che ha sancito la messa a punto definitiva e l’auto-finanziamento di Whatever, disco breve, in puro spirito per l’appunto “DIY or DIE”.
A cura di Killerclip, il video del singolo Misera – dal dark groove tritatutto, disponibile su tutte le piattaforme digitali da oggi 6 dicembre 2024 – assembla proprio gli adrenalinici filmati realizzati durante il succitato secret show. Misera esprime una sensazione di frustrazione e disillusione, ma al tempo stesso rivendica il diritto di vivere e accettare questi momenti senza tentare di nasconderli o migliorarli forzatamente. La canzone trasmette l’idea che a volte è legittimo “fare schifo”, senza cercare dentro di sé giustificazioni o scuse, ed è necessario fare tutto a pezzi.
I God Of The Basement sono attivi dal 2016. Il loro sound è un’esplosione di ritmi serrati, campioni old school, melodie catchy e robusti affondi elettrici, in un’estetica dalle immagini surreali. Il primo EP del 2016, un punto di partenza, ha condotto all’omonimo album di debutto del 2018, a plasmare lo stile eterogeneo della formazione. Il 2021 ha sancito la pubblicazione del secondo album, Bobby Is Dead, che ha affinato e consolidato l’unione tra heavy pop e arti visive raccontando il viaggio di due misteriosi personaggi. Tra 2022 e 2023 sono poi arrivati tre avventurosi singoli inediti: TUM, dalle influenze caraibiche, e Loaded, scritto in collaborazione con i concittadini oodal, sino al notturno e minimale Tale Of A Devil (And A Bar Table), avvolto da un’orrorifica nebbia psych-soul. Adesso Whatever, disco breve.