
Gemma, undicesimo album di studio degli OvO che celebra i loro venticinque anni di attività, è un manifesto di trasformazione.
Come una semina che si fa promessa, Gemma non è solo il titolo dell’album, in uscita oggi 3 ottobre 2025 in CD, vinile e digitale per l’etichetta canadese Artoffact Records con distribuzione italiana Audioglobe, ma è infatti un invito a rigenerarsi, a riscoprire le potenzialità nascoste in ogni cosa. È una danza di esplorazione tra la natura umana, la materia e il mistero dell’esistenza, un viaggio che rifiuta la staticità.
La musica degli OvO, già leggendari nel vasto panorama tra noise rock, industrial metal e avant-doom, prosegue nel segno delle perenne reinvenzione, cercando un’ulteriore sintesi tra elettronica e sperimentazione, riallacciandosi in questo ai coraggiosi e acclamati album immediatamente precedenti, cioè Miasma del 2020 e Ignoto del 2022.
Ciascun episodio di Gemma è come un atto di creazione: Stagno, Orocromo, Cobalto, Zolfo, Neon, Rame evocano un passaggio alchemico attraverso gli elementi, verso una forma di vita new weird che rifiorisce, esplode, muta.
L’elettronica si amalgama sempre più alle chitarre di Stefania Pedretti (Alos) e alle percussioni di Bruno Dorella (Bachi da Pietra, Ronin, Sigillum S), forgiando una lega ancora più solida e coesa, in cui le sostanze di base si fondono e confondono, unite dalla voce unica e inconfondibile di Pedretti, che diventa la chiave che scioglie tutte le barriere, plasmando una lingua personale, un canto senza tempo.
Pedretti e Dorella hanno le idee chiare sugli intenti fondamentali del lavoro: «Gemma è una riflessione sul cambiamento, un seme che germoglia nel terreno fertile di nuovi input. Gemma è metamorfosi, una sfida all’immobilità. È un gesto artistico che mira a ridisegnare i confini, ad andare oltre il già sentito, verso inediti orizzonti sonori».
Il primo singolo Opale mette subito in evidenza abbattimento dei generi musicali e spirito di contaminazione. In questo caso, alla programmazione di Dorella e alle chitarre e voci di Pedretti, si aggiunge la voce abrasiva di Martin Kaja aka Lord Spikeheart, stella del nuovo panorama elettronico metal, con cui gli OvO nutrono un’affinità atavica, che va ben oltre la musica, affondando le radici nel mutuo riconoscimento di rotte fuori dagli schemi, prive di compromessi. Opale si tinge di pulsazioni dance, lasciando intravedere sfumature iridescenti nel futuro del duo, al di là di qualsivoglia struttura prestabilita.
Il secondo singolo Stagno è resistenza, perché sopravvive ai cambiamenti del mondo, così come gli OvO che hanno sempre mantenuto la loro essenza attraverso una serie di eventi, progredendo ma mantenendo la loro identità precisa e feroce. Stagno è una mina di appena centocinquanta secondi che colpisce a sorpresa, con serrata cadenza industrial ispirata ai Ministry.
Il terzo singolo Cobalto è energia pura. Cobalto, metallo duro ma fragile, essenziale per la vita dei mammiferi, è un sorprendente brano dance doom. In esso convivono la proverbiale spigolosità del duo e la sua idea di accessibilità. Una strana dance deviata, pulsante fisicità inclassificabile, si fa strada tra i colpi della batteria e le corde elettriche.
Gemma, che dà il titolo all’album, è emblema di vita. In Iridio il testo grida forte e chiaro da che parte stanno gli OvO, quella della sorellanza, della queerness, della lotta al patriarcato. Diamante è impreziosita dal violoncello della musicista e artista teatrale Paige A. Flash (performer come The Reverend Mother Flash, violoncellista di Cult Of Youth e della coreografa-regista Florentina Holzinger, icona noise in Cock ESP e Laundryroom Squelchers). Orocromo è invenzione simbolica. Zolfo è calore, intensità primitiva. Neon è luce limpida che non teme l’oscurità. Rame è filo che connette, Fossile rappresenta il senso di un passato che non svanisce.
Come la bellezza dell’esistenza è nella sua continua evoluzione, quella degli OvO sta nella capacità di rinnovarsi all’infinito. Da questa suggestione è partita anche la collaborazione con l’artista e tatuatore Neroatto, per giungere a una copertina che evoca i temi sin qui esposti in ottica visionaria. Visionaria come Gemma, come gli OvO.