La tensione è una forza potente. Spinge le cose in avanti e il suo attrito produce risultati inaspettati. Soprattutto, alimenta la creatività, fornendo ispirazione e concentrazione in egual misura. Sicuramente, funziona così per la band Eugenia Post Meridiem – non a caso il nuovo album, in uscita in CD, vinile e digitale il 18 novembre 2022 per Bronson Recordings, si intitola like I need a tension. “È proprio la tensione che ci aiuta a focalizzarsi su ciò che stiamo facendo e a compiere le scelte migliori“, afferma la cantante e chitarrista Eugenia Fera. “Ci permette di mettere da parte le nostre preferenze personali e trasmettere alle canzoni ciò di cui hanno bisogno“.
Fera si riferisce al differente apporto stilistico di ciascun componente del quartetto ligure: l’esperienza del bassista Matteo Traverso nella musica elettronica, le tendenze psichedeliche del chitarrista e tastierista Giovanni Marini e il profondo amore per il jazz del batterista Matteo Gherardi Vignolo. Poi c’è la stessa Fera, la cui musica e i cui testi sono influenzati dal soul, dall’indie, dalla psichedelia degli anni ’60 e ’70 e dalle trame sonore degli anni ’90. Tutti questi elementi sono reindirizzati in un meraviglioso caleidoscopio di stati d’animo in like I need a tension, un disco che veste la sua natura eclettica come un distintivo d’onore. “È come esplorare una giungla”, dice Traverso. “Non sai mai cosa dovrai affrontare nel mezzo“.
Il progetto Eugenia Post Meridiem prende forma nell’estate del 2017 quando Fera, dopo mesi di viaggi e intensa elaborazione di brani a Lisbona, incontra Traverso, Marini e Gherardi Vignolo. like I need a tension fa seguito al primo album In Her Bones del 2019, registrato al Big Snuff Studio di Berlino e pubblicato da Factory Flaws, oltre al doppio singolo LIFE SLEEPER del 2021 e a vari concerti in Italia e all’estero, inclusa la partecipazione a festival in Olanda, Austria, Portogallo e Germania.
Le canzoni di like I need a tension sono state composte nel corso degli ultimi due anni e tutti e quattro i musicisti hanno contribuito alla loro realizzazione, inviandosi tramite e-mail spunti e frammenti musicali, avanti e indietro. La band si è però riunita sul serio una volta archiviato il periodo di lockdown, durante due settimane di scrittura e registrazione in un fienile convertito in studio, vicino al comune di Montaldo Bormida, in provincia di Alessandria. “È stato un processo totalmente collaborativo“, afferma Marini. “Tutta la fase di stesura è stata eseguita insieme, proprio lì nella stanza“.
Disponibile da oggi 15 settembre, accompagnato da un energico video diretto da Jacopo Luvisotti e Artjon Shahaj, il primo singolo willpower oscilla sul filo di ritmi insoliti e mette in luce un gruppo che non teme di sperimentare, tra morbidi ottoni e dettagli ascrivibili al post-punk moderno. “Questa canzone racconta dell’insorgere di un pensiero prezioso nella mente di un adolescente. Un pensiero che continua a crescere, finché non viene condiviso. Successivamente, inizia a insinuarsi in altre menti, come fosse un’intuizione, un desiderio, una speranza, una paura o un modello a cui guardare. Nelle strofe la musica riflette la crescita di tali pensieri attraverso una progressione di accordi che non si risolve mai, dopodiché il cambiamento dell’armonia nel ritornello produce uno sfondo diverso, proprio come il cambio di mente di cui sopra, e nell’ultimo ritornello la musica si sviluppa come se fosse una una comunione di pensieri“.
like I need a tension offre, in tutto e per tutto, il sound di una band che ha reimmaginato il proprio paesaggio sonoro e l’impatto sonoro percepito a sua volta dagli ascoltatori più attenti alle strutture e alle deviazioni. “Abbiamo cercato di fare musica pop che non risultasse banale“, conclude Fera. “Questa è l’unica idea che ci ha guidato“. Inoltre, aggiunge: “Tutti abbiamo qualcosa dentro di noi che si rivela attraverso l’arte. Questa è la nostra strada“.