Sale Rosa è il nuovo album psych-disco pop di dellacasa maldive, in uscita oggi 12 novembre 2021 per l’etichetta discografica indipendente La Valigetta, anticipato dai singoli Domani, Voglio Solo Stare Fuori All’Aria Aperta, Pedalini e Sto Perdendo Me Stesso feat. Max Collini.
dellacasa maldive è il progetto di musica italiana di Riccardo Dellacasa, polistrumentista classe 1991 oggi di base a Venezia, ma nato e cresciuto nelle province di Varese e Milano. La sua abilità si esprime in maniera più evidente sugli strumenti a corda (basso in primis, poi chitarra), ma è duttile ed espressivo con le tastiere e su quasi tutti i percussivi. Dopo aver militato in diverse formazioni di base a Milano – Wemen, Emmanuelle e Verano – ha deciso che fosse il momento di dare alla propria storia un proprio suono. Con il suo progetto dellacasa maldive, nato nel 2016, ha pubblicato in precedenza il disco Amore Italiano mixato da Marco Fasolo dei Jennifer Gentle (2019). Sale Rosa è il titolo del nuovo album di inediti. “Sale Rosa è un disco in cui mi metto in gioco in prima persona, parlando di storie che ho vissuto, e che ho realizzato del tutto per conto mio“.
Sale Rosa: una presentazione di Carlo Pastore
Esiste una linea nascosta, sotterrata da quintali di schifezze, che unisce in maniera molto più evidente di quanto si pensi gli LCD Soundsystem a certa produzione del Maestro Franco Battiato. È su questa rotta, inusitata ai più, che potrete incrociare il lavoro di dellacasa maldive, il progetto solista-con-band di Riccardo Dellacasa, polistrumentista classe 1991.
Se il primo disco Amore Italiano del 2019 risentiva della prepotente vena cantautorale esplosa nel nostro Paese e cercava di trovare una sintesi con alcune forti ispirazioni internazionali come Tame Impala, Connan Mockasin e LA Priest, con il nuovo disco di inediti Sale Rosa dellacasa maldive prova a riportare il proprio racconto su un terreno più elettronico e meno cantautorale, più arrangiamento e meno canzone, più spoken e meno arzigogolato, più narrativo-performativo che bel-cantato. Insomma, la cassa gentile ma incalzante ci ricorda che vogliamo ballare e vivere, mentre la voce che ci racconta delle paturnie dell’autore dell’ultimo periodo ci spiega perché la musica è un rifugio e una cura. Tutto per non fare semplici canzoni.
La collaborazione con Max Collini nel singolo Sto perdendo me stesso (una epopea dei perenni tempi confusi di Riccardo) è esplicita ed esplicativa da questo punto di vista: esiste un’esperienza chiamata Offlaga Disco Pax che ha messo a terra il rapporto – mentale ed estetico – fra i sintetizzatori e la provincia. Questo rapporto, questa analogia, permette di capire la filigrana di Sale Rosa. Non ci sono elettroracconti socio-politici, ma elettroracconti estremamente individuali che condiscono, come Sale Rosa, un piatto sonoro che vede nella ricchezza e armonia degli arrangiamenti il suo punto forte.
Estetico, individuale, urgente, ballabile, suonato bene. Aggettivi che descrivono il secondo album di dellacasa maldive e che vi serviranno a collocarlo nella vostra testa, in attesa che esista un genere che possa descrivere questo tipo di musica.